Ritorno alla Dolce Vita al Belmond Hotel Splendido
La bella stagione è ricominciata con i fuochi di artificio al Belmond Hotel Splendido, perla arroccata sul monte di Portofino dinnanzi a una delle baie più suggestive del mondo. Un inizio certamente meraviglioso, soprattutto dopo la movimentata scorsa fine stagione, che regalerà momenti incantevoli agli ospiti che verranno.
Palazzo Venart, di Venezia e Anima.
Nel mio immaginario, sin da bambina, Venezia è insieme a Roma la città italiana che mi ha sempre ispirato di più. Anche quando non le avevo ancora mai viste, dentro di me sapevo che entrambe le città avrebbero in qualche modo segnato la mia vita. Sono stata profetica. Venezia è entrata nella mia vita ultimamente in maniera profonda e ho avuto modo di riscoprirla, di riviverla, di amarla molto e di lasciarmi cullare e trascinare dai suoi ritmi speciali e unici.
Chi non sogna di avere una casa a Venezia, un luogo magico in cui riporre sogni e desideri, in cui lasciare scorrere il tempo calmo, scandito assieme alle maree, in cui perdere lo sguardo nella magnificenza di palazzi antichi che si specchiano, alteri e consapevoli della loro bellezza, nei canali?
Due cose che amo. Portofino e Vanessa Foglia, mente creativa e fashion designer di Abitart. I suoi abiti ormai costellano i miei viaggi, i miei eventi, i momenti bellissimi ed indimenticabili. Mi regalano sensazioni positive, racchiudono ricordi stupendi, fanno parte dei miei momenti magici. Ed eccolo qui, l’abito della nuova collezione Fall Winter che mi ha rubato il cuore. La linea è Talità, meravigliosa nella sua semplice eleganza resa sontuosa da passamanerie e decori, da sete e ricami, dai colori che ricordano quelli dei mari che tanto amo, degli smeraldi che sono le pietre del mio segno zodiacale, il Toro. Questo abito racchiude molto di me e lo conserverò come una cosa preziosa, da indossare nelle occasioni del cuore. Nei momenti che voglio indelebili nella memoria. Lo voglio indossare quando ho bisogno di fortuna, quando ho una cena romantica, quando andrò in posti belli. Lo voglio come un amuleto, carico di positive vibes, proprio come la donna – amica preziosa ed insostituibile – che lo ha ideato, disegnato, creato. Vanessa.
Portofino, October 2015
I was wearing:
ABITART BY VANESSA FOGLIA DRESS
MAISON VALENTINO SHOES
CHANEL BAG
CHANEL SUNGLASSES
CHIARA FERRAGNI FLIRTING IPHONE COVER
Photo by Franco Olivetti
Ci sono angoli di luoghi e momenti di vita che restano indelebili nel cuore e nella testa, impressi negli occhi in fotogrammi che non sbiadiscono proprio perché unici. La Dolce Vita Suite del Belmond Hotel Splendido di Portofino è la scenografia perfetta per tutto ciò che di meraviglioso la natura e la vita sanno offrire. Uno dei panorami più belli – e certamente unici – del mondo, il Golfo Paradiso, e Portofino, incastonata come una pietra preziosa tra le montagne e il mare. Vengo spesso a Portofino, un paio di volte all’anno ormai, per rigenerarmi e fare il pieno di energia positiva, qui è impossibile il contrario e quasi viene da dire, come Holly davanti a Tiffany, che non può accaderti nulla di male. Arrivare la sera di una giornata grigia e venire accolti con i soliti grandi sorrisi, ormai anche con affetto, dal migliore staff di sempre. Sentire la pioggia addosso e vedere laggiù le luci, quel conforto che ogni viaggiatore deve avere: una lucina calda davanti ad una porta, il conforto di chi ti sta aspettando. Entrare in un luogo unico arredato con tocchi di mare, di cielo e di avorio dei legni essiccati dal sole, un luogo che ti abbraccia e ti coccola come una coperta di cachemire e che diventa a tua casa, immediatamente. Casa è ciò che abbiamo nel cuore, ma è anche la capacità di trasformare 140 metri quadrati in un luogo dell’anima.
Casa è trovare una bottiglia di bollicine insieme a piccole delikatessen di benvenuto, casa è trovare i biglietti di bentornati e una pianta meravigliosa di candide orchidee, dono del General Manager Ermes de Megni, il mio direttore preferito, un uomo capace di rendere il Belmond Hotel Splendido un hotel da sogno non solo per il lusso, ma per il calore umano. D’altronde non a caso è stato premiato Miglior General Manager degli Hotel di Lusso. Le sue fragorose risate meritano questo e tanti altri premi.
Casa sono le grandi vetrate sulla baia, il soggiorno dove sorseggiare un caffè bollente avvolta da uno scialle e guardare la pioggia, il vento, il mare, le vele, il verde, le barche dei pescatori che sfidano il mare, sapendo di poterlo fare. Casa è un letto enorme punteggiato di turchese, un bagno sontuoso dove il marmo è impreziosito da un grande mosaico e dove non aspetti altro che immergerti nella vasca piena di schiuma profumata. Casa è dove al mattino ti attende una tavola imbandita, la colazione più dolce e lenta al profumo di focaccia, caffè e frutta fresca, e non ti vorresti alzare più da tavola. Casa è dove attendi un tramonto, sapendo che ogni sera sarà diverso e che il giorno dopo sarà migliore di quello trascorso. Con nuove gioie, nuovi colori da guardare e nuove sfumature da scoprire. Con nuove sfide da affrontare e nuova rinnovata energia. Che poi, la vacanza perfetta cosa altro è che una rigenerazione completa dell’anima?
Portofino, Belmond Hotel Splendido, October 2015
Photo by Franco Olivetti
Sono giorni difficili per Roma, che sembra sotto assedio e vittima di una sorta di congiura.
Mi sento molto romana di adozione, anche se vivo fuori, ma ci sono ogni giorno che Dio manda in terra.
La amo e la odio allo stesso tempo.
È incivile e immorale come l’hanno ridotta, questi governi da quattro soldi che tutti a dire “Roma Ladrona”, ma tutti a correre qui per mangiarci nel piatto sino a scoppiare e a vomitare.
Ogni giorno mi snerva aspettare ore i mezzi, sapendo che quando sono in altre città del mondo posso fare anche sei appuntamenti al giorno, e qui se ne faccio due è oro che cola.
E spendo, spendo e spendo in Uber e Taxi, perché i servizi che contribuisco a pagare con le tasse qui sono latenti.
Roma sporca, certo, ma al di la di pulirla orgogliosamente per bene io dico sempre che la sporcizia, da sola, per terra non ci va.
E quando vedo bivacchi di zingari addormentati nei giardini, e faccio lo slalom tra bottiglie di vetro rotte soprattutto ora con i sandali aperti, mi viene voglia di andare a prendere Ignazio Marino per le orecchie e urlargli ‘Gnaziooooo, ma che, ti pare, dormi o ci fai??
Che francamente dei Fori pedonali me ne fotte, ma delle strade pulite mi importa di più.
Come me ne fotte delle biciclette in una città senza piste ciclabili e con marciapiedi pieni zeppi di buche.
Dove per altro sono caduta l’altro ieri, in pieno quartiere Parioli, vergogna.
Burocrazia al limite dell’inverosimile, non fai nulla se non conosci qualcuno, mezzi pubblici vergognosi ed inesistenti, due ridicole linee di metro in una città che è 5 volte Milano, servizi da anteguerra.
E amen che se scavi trovi qualcosa, continuiamo così, a viaggiare come bestie in due linee obsolete, con la B che se ti capita il treno sbagliato sei fottuta: sauna, aromaterapia e massaggio non richiesti sono compresi nel servizio.
Che in un’altra città avrebbero già creato la Metro Monumentale, trasparente, che passa in mezzo alle rovine. Un disservizio giornaliero, una merda totale.
Ma.
Ma quando sei in giro, in qualsiasi stagione, in qualsiasi giornata e guardi su, il cielo, i palazzi, i monumenti, una chiesetta incastonata tra le case, i pini meravigliosi, i pini di Roma… dimentichi tutto in un solo istante.
Quando ti imbatti in un tramonto sul Tevere, quando il cupolone brilla nella notte, quando per caso ti giri e ti ritrovi Castel Sant’Angelo.
Quando passi da Campo de’ Fiori al mattino presto e vedi il cielo azzurro che più azzurro non si può.
Quando ti trovi in centro e sei nella golden hour dove il tramonto colora tutto, il rosso e l’ocra dei palazzi.
O quando arriva l’ora blu e tutto sembra prezioso.
Quando vedi Villa Borghese e dietro, in mezzo, il sole.
Dimentichi tutto, come sotto uno strano prodigio.. E ti innamori follemente di Roma, ancora e ancora, per l’ennesima volta.
E ancora ti incazzerai a morte e ancora ti dimenticherai.
Perché Roma è semplicemente questo, un Incantesimo.
Roma
Photo by Franco Olivetti