Xi Jinping al Parco dei Principi: benvenuto Presidente! – E il dietro le quinte di una delle visite più importanti degli ultimi tempi –
Credo che non ci sia persona che non si sia accorta, soprattutto se vive a Roma, che recentemente il Presidente della Cina Xi Jinping ha fatto visita al nostro Paese. Lascio naturalmente le notizie ufficiali a chi di competenza, mentre voglio invece raccontare il dietro le quinte della sua visita – ossia ciò che si può dire naturalmente – che lo ha visto ospite per tre giorni del Parco dei Principi Grand Hotel & Spa, splendido e iconico hotel romano di cui ho il privilegio di essere Ambassador, ma che mai e poi mai avrei potuto varcarne la soglia nei tre giorni di permanenza del Presidente.
Ho chiesto a Daniele Saladini, General Manager del Parco dei Principi, di raccontare quanto più possibile su questa visita certamente unica e speciale nel suo genere. Avevo un po’ di curiosità ed ecco quello che ho potuto scoprire e che posso pubblicare senza il rischio di finire in gattabuia a Pechino. Buona lettura.
Perché è stato scelto il Parco dei Principi? L’hotel è in una zona estremamente protetta poiché non ha costruzioni intorno, si riesce perciò a blindarlo con più facilità ottenendo una massima sicurezza grazie anche agli accessi riservati. L’albergo è stato scelto da diversi capi di stato e politici proprio per questo: il Presidente dell’Iran Rouhani, il Presidente del Venezuela Maduro, John Kerry e tante altre personalità importanti.
Cosa vi hanno chiesto di preciso? Quella che è stata richiesta assolutamente è stata la sicurezza massima del Presidente: vedere percorsi alternativi, uscite di sicurezza, l’uso di un ascensore riservato. Abbiamo ripannellato e rivestito il nostro montacarichi per creare una alternativa agli ascensori principali. Per l’occasione abbiamo creato un corridoio nella hall con dei pannelli alti due metri e mezzo che dall’ingresso principale arrivavano a uno dei tre ascensori principali, riservato apposta per il Presidente. Nessuno, nemmeno la sua Delegazione, poteva verificare se lui fosse uscito oppure no! Anche all’esterno dell’Albergo è stata creata una struttura in ferro con tendoni spessi di modo che nessuno da fuori potesse vederlo entrare o uscire in auto. Tra l’altro, le tre auto Hongqi N50 sono arrivate direttamente da Pechino. Honggi è un marchio di auto di lusso cinese nato a fine anni ’50 e queste vetture hanno un valore di 800.000 mila euro l’una. Ogni volta che il Presidente usciva si muovevano tutte e tre. Tutte le telecamere posizionate lungo il suo percorso sono state oscurate mentre i tiratori scelti erano ovunque.
Cosa succede quando si chiede hotel in esclusiva? Per questioni di sicurezza, quando ciò accade, siamo obbligati a spostare alcuni clienti con prenotazioni già in essere: per fortuna abbiamo lo Splendide Royal a due passi che ci ha sostenuto. (Lo Splendide Royal è della stessa proprietà, Roberto Naldi Collection) Tutte le camere, tutte le sale, tutto ciò che concerne la ristorazione viene dato ad uso esclusivo del cliente. Dall’esterno nessuno può entrare in albergo nemmeno a prendere un caffè al bar, tranne le persone della Security. In questo caso specifico tutto il nostro personale era identificato e registrato in Ambasciata Cinese, ognuno con un cartellino ben visibile recante foto, nome e cognome e reparto di appartenenza. Abbiamo predisposto due metal detector: uno all’ingresso per la Delegazione e la Sicurezza e un altro sul retro per l’ingresso del personale e delle merci. Siamo riusciti a non chiudere la Spa: la richiesta iniziale era di blindare anche il centro Fitness e Benessere, ma attraverso un altro ingresso dedicato che non avesse alcun tipo di accesso all’Hotel e alla Hall, abbiamo potuto non interromperne l’attività.
Quanto tempo prima hai ricevuto la richiesta di ospitare il Presidente Xi Jinping? La prima richiesta è arrivata due mesi prima, poi un mese prima c’è stata una site inspection di tre giorni dove le persone preposte hanno voluto vedere ogni cosa, dagli interruttori all’impianto elettrico, dai macchinari dell’aria condizionata ai gruppi elettrogeni, hanno voluto certificazioni ulteriori per impianto di elettricità, gas e acqua. Qualsiasi tipo di via di fuga è stata controllata, hanno fatto simulazioni filmando e cronometrando i tempi di accesso e di uscita, il Capo del Protocollo ha dormito tre notti nella Suite che sarebbe stata occupata dal Presidente e l’ha approvata, compreso il nostro letto e materasso! Sembra una cosa ovvia, ma non è così: all’Hotel Negresco di Montecarlo e al The Peninsula Paris di Parigi si è fatto mandare dalla Cina il suo letto e il suo materasso.
Un aneddoto? Il Presidente e la First Lady non amano alcun tipo di odore e profumazione: abbiamo tolto ogni possibile tipo di profumo di ambiente da ogni angolo del Parco dei Principi! Siamo però riusciti a donare due mazzi di fiori al loro arrivo, ma non senza essere stati approvati prima dall’Ambasciata: abbiamo dovuto dire che tipo di fiori erano, che non avessero profumo… per fortuna ci hanno dato il nulla osta al nostro gesto di benvenuto.
Dove hanno alloggiato? Nella nostra Royal Suite, consegnata una settimana prima alla Delegazione per potere essere bonificata: noi non abbiamo mai più avuto accesso alla Suite, tranne io in qualità di Direttore assieme alla loro sicurezza. Da Pechino è arrivato il loro personale composto da governanti e cameriere, nessuno del nostro staff poteva accedere in Royal Suite da una settimana prima del loro arrivo. Allo stesso piano sono state riallestite tre camere: una adibita solo per il trucco, un’altra a uso stireria e guardaroba e un’altra per il pranzo e la cena.
Come si sono posti il Presidente e la First Lady? Sono stati davvero gentilissimi e disponibili, il Presidente parla solo il cinese e aveva il suo interprete mentre la signora parla fluentemente l’inglese. Si sono fermati in una paio di occasioni a parlare con me, con il Dottor Roberto Naldi (il proprietario) e con Francesca Autore (Director of Sales del Parco dei Principi), regalandoci una gentilezza sorprendente.
E la parte Food? Il Presidente e la First Lady mangiavano solo nella Royal Suite, mentre la Delegazione e lo staff nelle nostre sale adibite apposta a ristorante. C’erano due buffet in ciascuna sala, uno di cibo italiano preparato dalla nostra brigata e uno cinese preparato dai cuochi cinesi che sono arrivati direttamente da Pechino, in più c’erano i cuochi personali del Presidente. Tutti hanno lavorato in totale armonia coordinandosi alla perfezione, tra i nostri Chef e i loro si contavano 50 persone! Il cibo cinese lo hanno portato loro, infatti abbiamo preso una cella frigorifera dall’esterno e altri tre frigoriferi apposta per loro, controllati 24 ore su 24 dalla Sicurezza. Il Presidente ha apprezzato anche il cibo italiano: una cacio e pepe, un baccalà mantecato e il tiramisu. Ha apprezzato anche lo stile dell’Hotel e in un paio di occasioni ha voluto dirmelo, ha apprezzato moltissimo il soggiorno e questa cosa ci rende davvero orgogliosi.
Cosa hai notato di particolare? Tengono (la Delegazione e i cinesi tutti) talmente tanto alla sicurezza del Presidente che in tutte le vetrate della Royal Suite hanno messo una striscia bianco rossa per evitare che inavvertitamente potesse andare a sbattere sul vetro. Per loro rappresenta davvero l’Imperatore.
Come avete vissuto tu e lo Staff questo evento decisamente memorabile? I tre giorni dell’evento paradossalmente li abbiamo vissuti come una liberazione poiché il peggio è stato il mese precedente. Una tensione continua e non c’è stato giorno, compresi sabato e domenica, in cui non abbiamo avuto visite, ispezioni e sopralluoghi da parte di personale della loro Delegazione. Al momento in cui sono stati finalmente qui ci siamo sentiti certamente più tranquilli. Lo staff è stato molto stressato dai controlli, ma estremamente orgoglioso di avere la possibilità di vivere un momento così importante: tutti collaborativi e disponibili, molti hanno saltato il giorno di riposo e hanno fatto ore di lavoro in più con una disponibilità incredibile. Certamente l’esposizione mediatica è stata incredibile, ognuno di noi ne aveva la percezione e siamo stati davvero orgogliosi di potere vivere un avvenimento di tale portata. Per me una soddisfazione grande avere la possibilità di potere parlare con una delle persone più importanti del Pianeta, mi sono sentito davvero privilegiato, questa volta più che mai.
Hanno pagato il conto? Certo, ma non ti dirò mai quanto!